Ragioni per una candidatura

 
La brusca ed inaspettata inturruzione del Rettorato Borghi ci ha messo improvvisamente di fronte alla necessità di proporre  con poca preparazione un nuovo messaggio per il sestennio che ci è davanti. La mia proposta parte dall'osservazione che molti di noi hanno in mente cosa non va nell'Università e cosa, idealmente, bisognerebbe fare per cambiarlo. Il problema è, però, che la capacità di  incidere su meccanismi che sono largamente regolati a livello normativo e centrale è molto bassa. La mia visione di leadership di un Ateneo di medio dimensioni come quello di Parma prevede invece che il Rettore assuma un ruolo di facilitatore dei processi che portano ad esprimere collegCostantino5hi e studenti le loro migliori capacità in termini di ricerca, didattica, studio e terza missione. Il Rettore ha grande possibilità di incidere su meccanismi interni, mentre l'analisi e l'azione politica deve essere mirata a creare opinione nei luoghi dove il Rettore rappresenta tutta l'Università di Parma, nella CRUI, al Ministero.

L'Università é fatta da persone che ci studiano e lavorano. Le scelte che faremo devono vederle al primo posto, non con enunciati di principio ma con azioni concrete. Abbiamo bisogno di certezze, di carriera, di accesso ai finanziamenti. Abbiamo bisogno di benessere e bellessere organizzativo e amministrativo, dove ciascuno nel suo ruolo collabora a raggiungere gli obiettivi che insieme ci proporremo. Abbiamo bisogno di responsabilità, e dobbiamo premiare che le responsabilità se le assume. Abbiamo bisogno di serenità,  e mettere le regole al servizio del lavoro, e non bloccare il lavoro, la ricerca, a causa dell'autoreferenzialità delle regole.